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“Contemporary Adolescence and Uncertain Environment” Network

Immaginario adolescenza, Adolescenti immaginari


Terza conferenza internazionale delle scienze dell’educazione e della formazione presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca


Martedì 24, mercoledì 25 maggio 2022

La terza edizione della conferenza internazionale delle scienze dell’educazione e della formazione organizzata da ACEI (Adolescence Contemporaine et Environnement Incertain) rete internazionale di ricerca interdisciplinare, si terrà nei giorni 24 e 25 maggio 2022 presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca (Milano, Italia). Questa terza conferenza segue quella organizzata dal centro di ricerca CAREF (Centre amiénois de recherche en éducation et formation) nel 2015 all’Università della Picardie Jules Verne (UPJV). La seconda conferenza ha avuto luogo presso l’Università Saint-Esprit de Kaslik in Libano (USEK) ed è stato organizzato insieme da CAREF (Centre amiénois de recherche en éducation et formation) e USEK (Université Saint-Esprit de Kaslik) in collaborazione con il centro EMA (École, mutations, apprentissages) dell’Università di Cergy-Pontoise, dal gruppo di ricerca  “Clinique de l’éducation et de la formation” dell’Università Paris 8, da quello “Savoir, rapport au savoir et processus de transmission” dell’Università Paris Nanterre e dall’INSPE dell’Accademia d’Amiens Hauts-de-France. Dopo aver dedicato alla costruzione identitaria degli adolescenti in un contesto d’incertezza il primo convegno nel 2015 e aver considerato, in seguito, il passaggio e le trasformazioni sociali intorno all’idea di adolescenza terminabile-interminabile nel 2018, il nuovo convegno si concentrerà sui processi adolescenziali a partire dalla nozione di immaginario. Sarà organizzata sia dall’Università di Milano-Bicocca che da CAREF (Centre amiénois de recherche en éducation et formation) dell’Università della Picardie Jules Verne (UPJV) in collaborazione con l’Università di Paris 8, l’Università di Rouen e l’INSPE dell’Accademia d’Amiens Hauts-de-France.PÉ de l’académie d’Amiens.

Nell’attuale contesto segnato da crisi pandemiche, ecologiche, economiche e anche socioeducative, lo sguardo della società si concentra regolarmente sul disagio degli adolescenti con preoccupazione. Come aprire prospettive di riflessione fruttuose senza assecondare un discorso appiattito sul pessimismo a proposito delle nuove generazioni e della loro capacità di reinventare un nuovo futuro?

Donald Winnicott ci invitava a fare un primo passo indietro considerando l’adolescenza come un barometro sociale. Precisava, poi, che il nostro stesso interesse per l’adolescenza è sempre legato alle condizioni sociali e al tempo in cui viviamo. Pertanto, mentre ci preoccupiamo degli adolescenti, siamo incoraggiati a riflettere sulle modalità operative del nostro stesso intervento e a mettere in discussione il posto in cui li mettiamo.

In quanto tale, la nozione di immaginario sembra particolarmente adatta per affrontare la questione dell’adolescenza contemporanea. Accantonati gli approcci tecnici incentrati su pronte soluzioni d’uso, gli organizzatori di questa conferenza desiderano mettere al centro delle riflessioni proprio questa nozione. Si propone perciò di tematizzare: l’immaginario degli adolescenti, ma anche il posto degli adolescenti nel nostro immaginario. Chi è l’adolescente per gli adulti? Quali speranze e quali paure suscita? Quale, invece, è il discorso dei professionisti sugli adolescenti? Ma anche, quali sono la mappa e le scansioni storiche dei discorsi che si tengono e si sono tenuti sugli adolescenti?

Dopo Freud, la nozione psicoanalitica di immaginario ha avuto interpretazioni diverse (Lacan, Castoriadis, Winnicott, Mannoni, etc,). Nonostante le differenze, tutti gli autori concordano nel rendere conto della forza della vita psichica sottolineando come la realtà interna, la vita fantasmatica, guidi il soggetto nella percezione e costruzione della realtà esterna.

Non si tratta, quindi, di opporre la realtà all’immaginario, ma di rivisitare la stessa nozione di immaginario per comprenderne le implicazioni reali. Si cercherà di capire il posto essenziale che l’immaginario occupa, per il soggetto e la sua funzione, nell’attraversamento di quella Terra di mezzo che è l’adolescenza (Barone-Mantegazza, 1999). Questi approfondimenti ci permetteranno di pensare alle problematiche e alle sfide che caratterizzano il nostro lavoro di professionisti con gli adolescenti. Come può l’educazione, tradizionalmente incentrata sullo sviluppo della ragione, cogliere la questione dell’immaginario?

Sulla base di queste riflessioni, proponiamo diverse tematiche da mettere in discussione:

  • Si potranno considerare la funzione e i vicoli ciechi (impasses) dell’immaginario in educazione. La creatività ha un ruolo essenziale nel processo di costruzione identitaria adolescenziale, come hanno sottolineato Hélène Deutsch o Philippe Gutton, al punto che una carenza di immaginazione potrebbe testimoniare anche una forma di fragilità. Non si tratta di ridurre l’immaginario all’immaginazione, ma pensare il rapporto tra desiderio, costruzione dell’immagine di sé e propri ideali. Oltre questi aspetti metapsicologici e la loro importanza nella transizione adolescenziale, si dovrà riflettere anche sulle domande suscitate da una società dove l’immagine è imperante e il virtuale ha grande successo. Come possono farcela gli adulti, soprattutto in campo educativo e formativo? Possono gli adulti avere un’immagine positiva, affidabile e non minacciosa, degli adolescenti di oggi (Recalcati, 2013, 2017)?

  • Inoltre, durante il congresso affronteremo il legame tra la nozione di realtà interna/esterna e quella di immaginario. L’articolazione di queste due realtà (interna, esterna) è una questione centrale in adolescenza, data l’intensità dei cambiamenti legati alle dimensioni corporee e psichiche che portano l’adolescente a fare i conti con un nuovo immaginario dove sessualità, fantasia e realtà si fondono. L’adolescente ha bisogno di oggetti esterni in quanto organizzatori (E. Kestemberg) della sua realtà interna. In effetti, questo avanti e indietro tra realtà interna e “oggetti di investimento esterno” (P. Jeammet, 1980) permette all’adolescente di immaginare una qualche forma di padronanza durante la propria traversata. Come lavorare con gli adolescenti sul bordo tra realtà interna ed esterna? Tale questione ci induce a riflettere su come gli adolescenti abbiano vissuto gli spazi chiusi del blocco pandemico. Se, poi, prendiamo in considerazione i cambiamenti attuali, anche le trasformazioni sociali e le mutazioni come quelle del clima, la crisi sanitaria e sociale, la didattica a distanza, ci domandiamo come questi fattori influiscano sull’immaginario adolescenziale, sulla capacità degli adolescenti di immaginare un mondo nuovo? Quali punti di riferimento hanno oggi? Che tipo ospitalità ricevono? Come ripensare l’incontro tra adolescenti e professionisti?

  • Con il terzo tema, invitiamo a presentare lavori e riflessioni sull’articolazione tra pedagogia, adolescenza e immaginazione. La nozione di immaginazione è stata oggetto di molto interesse nel campo della ricerca educativa. Per esempio, lo psicologo J. Chateau pubblicava nel 1946 un libro intitolato Le réel et l’imaginaire dans le jeu de l’enfant. Nel campo dell’educazione, Postic (1979; 1989) era un sostenitore di una pedagogia che permetteva agli studenti di liberare la loro immaginazione. Questo è particolarmente vero nel movimento Freinet sulle tecniche del testo e del disegno libero. Alcuni autori hanno persino fatto una campagna per una pedagogia dell’immaginario (G. Jean, 1976). Come l’immaginario degli adolescenti è sostenuto dalle idee pedagogiche? Quali le evoluzioni del suo discorso? Quali sono le pratiche pedagogiche capaci di far posto o sviluppare l’immaginazione degli adolescenti? Quali usi della nozione di immaginazione nella storia della pedagogia? Quali sono i legami tra creatività e capacità di immaginare? Quali sono le condizioni per una creatività pedagogica dei professionisti?

Questa conferenza in scienze dell’educazione e della formazione ci permetterà di mette in luce la complessità della nozione di immaginario in adolescenza, nozione capace, a volte, di essere davvero vitale e generativa, mentre, altre, di ostacolare, persino impedire, il superamento delle prove traumatiche stesse della vita.

Comitato direttivo


– Arnaud Dubois, Université de Rouen.
– Patrick Geffard, Université Paris 8.
– Antoine Kattar, Université Picardie Jules Verne.
– Dominique Méloni, Université Picardie Jules Verne.
– Jole Orsenigo, Université Milano Bicocca.
– Ilaria Pirone, Université Paris 8.

BANDO (Call for papers)

Vi invitiamo a contribuire a queste riflessioni proponendo un testo costruito sulla base di uno dei tre temi proposti.

Questi documenti che alimenteranno alcuni workshop, si potranno concentrare sul lavoro di recenti ricerche e/o sviluppi teorici. Ogni presentazioni orale, di 15 minuti circa, sarà seguita da un tempo congruo di discussione.

Le proposte dovranno essere corredate come segue :

  • un titolo;
  • un testo in francese che riassuma la comunicazione orale (massimo 2500 caratteri, spazi inclusi);
  • un massimo di 4 riferimenti bibliografici (standard APA);
  • 5 parole chiave.

Una pagina di copertina indicherà: nome, ruolo e appartenenza istituzionale, indirizzo e-mail e indirizzo postale completo dell’autore o degli autori.

Il comitato di lettura sarà attento all’adeguatezza delle proposte ai temi del convegno. Dovranno essere specificati la domanda, la prospettiva teorica, le modalità di costituzione del testo e la sua analisi.

Le proposte (paper) dovranno essere inviate all’indirizzo elettronico: acei2022colloque@gmail.com

Entro  e non oltre il 17 gennaio 2022.

Risposte agli autori entro il 14 febbraio 2022.

Tutte le informazioni aggiuntive saranno pubblicate dal 9 maggio 2022 sul sito web della conferenza: https://adolescencecontemporaine.org/

Le iscrizioni al convegno saranno aperte dal primo marzo al 15 aprile 2022 per le tariffe agevolate e dal 15 aprile al 22 maggio 2022 per quelle intere.